bottiglia crithmum con critini

L’amaro

Durante la ricerca delle antiche ricette, si scopre che sulla costa tirrenica della Basilicata, così come nel vicino Cilento, era comune consumare in insalata le foglie succulente di “crìtini”, termine dialettale che accomuna due piante che colonizzano gli stessi spazi costieri: il Crithmum Maritimum e la Limbarda Crithmoides. Tali piante, oggi presenti con cospique colonie, erano in tempi post-bellici quasi scomparse. Le cause erano prevalentemente due: il consumo umano in una insalata energetica, che fungeva da integratore alimentare, insieme alle alici sotto sale, la cipolla e le olive schiacciate in conserva; il foraggio per le capre che pascolavano sulla costa e che, grazie a queste piante particolarmente sapide, producevano un latte da cui si elaborava un formaggio saporitissimo.

In un primo momento l’insalata tradizionale fu inserita in menu, ma tutto ciò non era sufficiente. Si pensò dunque di rivalutare le materie prime in una veste più accattivante e moderna. Venne fuori l’idea di un liquore che ricordasse l’ambiente litorale mediterraneo, con le sue essenze pungenti che soprattutto con il caldo estivo vengono fuori in tutta la loro esuberanza.

Si è partiti, come sempre, dalla tradizione. Nella fase iniziale si elaborò un rosolio, dalla gradazione bassa 26,0 % vol., utilizzando in purezza la sola Limbarda Crithmoides, imbottigliando in bottiglia bordolese e utilizzando un logo che raffigurava un inflazionatissimo Nettuno.

Il prodotto finale non era male ma non soddisfaceva.

Già nel 2016 ci fu un reset. Immediatamente, si è stabilito un codice etico nella raccolta manuale delle piante raccogliendo solo il 10% del totale della colonia vegetativa ed esclusivamente in primavera, periodo dell’anno in cui i la crescita vegetativa e i germogli conferiscono nuova energia alla pianta.

Inoltre, cercando di affinare il sapore e gli aromi, si è realizzato, dopo diversi tentativi che includevano sempre vegetazione locale e presente allo stato selvatico, un mix di quattro botaniche includendo anche il Crithmum Maritimum.

La gradazione alcolica, utilizzando alcohol da grano tenero, è stata portata a 32,0% vol. per ottenere un prodotto versatile e adatto anche alla miscelazione. Nello stesso tempo, cercando di radicare sempre di piu’ il prodotto al territorio, i massicci del Parco Nazionale del Pollino, a pochi kilometri dalla costa, hanno fornito un’acqua dalle qualità eccezionali.

Si è passati poi dalla bottiglia Bordolese ad una bottiglia più originale che si trova a metà strada tra una Marsalese e una Porto, creando un’etichetta essenziale più snella e un po’ retrò dove si desse importanza al nome del prodotto e alle botaniche principi, senza tanti fronzoli.